Si è conclusa la ricerca promossa dalla Fondazione Iolanda Minoli Onlus e condotta dal Prof. David Lembo (Direttore del Laboratorio di Virologia Molecolare e Ricerca Antivirale Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università degli Studi di Torino), dal Prof. Enrico Bertino (Direttore della Neonatologia Universitaria della Città della Salute e della Scienza Università degli Studi di Torino e Presidente della European Milk Banks Association) e dal Prof. Guido Moro (Presidente dell’Associazione Italiana delle Banche del Latte Umano Donato).
1) Attività anti-Zika virus e anti-Usutu virus del latte umano
Cambiamenti climatici e maggiore mobilità della popolazione sono alcuni dei determinanti dell’insorgenza, anche sul territorio Europeo, di virus trasmessi da zanzare invasive, come il West Nile virus, il Dengue virus, il virus Zika e l’Usutu virus. Si tratta di virus emergenti che sono stati occasionalmente rilevati anche nel latte materno. La ricerca finanziata dalla Fondazione Iolanda Minoli si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di analizzare l’attività antivirale del latte materno e dei suoi specifici componenti nei confronti di due virus emergenti: Zika e Usutu virus. In questo contesto, un gruppo di ricerca coordinato dal Professor David Lembo, Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Laboratorio di Virologia Molecolare e Ricerca Antivirale dell’Università di Torino, in collaborazione con il Professor Enrico Bertino, Direttore del Reparto di Neonatologia Universitaria della Città della Salute di Torino, e con l’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato (AIBLUD), ha esplorato il ruolo protettivo del latte umano contro le infezioni da virus Zika e Usutu valutando il contributo di componenti specifiche presenti nel latte umano nel mediare questa attività.
Questo studio ha dimostrato che il latte umano è dotato di attività anti-Zika virus e anti-Usutu virus in tutte le sue fasi maturative (colostro, latte di transizione e latte maturo). Questa attività è dovuta principalmente a fattori bioattivi non-specifici, che includono le vescicole extracellulari e i glicosaminoglicani. Ciò indica che queste sostanze contribuiscono alla lunga lista di componenti antivirali del latte materno aumentando le conoscenze sulla composizione di questa matrice biologica estremamente complessa.
Francese R., Civra A, Donalisio M, Volpi N., Capitani F., Sottemano S., Tonetto P., Coscia A., Maiocco G., Moro G.E., Bertino E., Lembo D.: Anti-Zika virus and anti-Usutu virus activity of human milk and its components. PLOS Neglected Tropical Diseases, October 7, 2020; https://doi.org/10.1371/journal.pntd.0008713
2) SARS-CoV-2 nel latte di madri COVID-19 positive
Nell’attuale pandemia da SARS-CoV-2 è importante identificare tutte le possibili vie di trasmissione dell’infezione per combattere la diffusione dell’infezione. Sino ad oggi, i lavori pubblicati suggeriscono che la trasmissione verticale del SARS-CoV-2 è improbabile. Tuttavia, la possibile trasmissione del virus attraverso l’allattamento al seno è ancora dibattuta. In questa ricerca (condotto dallo stesso gruppo del precedente lavoro) si riportano i risultati di uno studio prospettico collaborativo e osservazionale sul latte di 14 madri in allattamento, positive per COVID-19. Le donne erano tutte provenienti dalle regioni Nord-Occidentali dell’Italia, un’area con una incidenza molto elevata di COVID-19 al momento della raccolta dei campioni. Lo studio è stato concepito per analizzare il latte umano con una metodica RT-PCR, specificamente testata per rilevare la presenza dell’acido nucleico virale nel latte. La ricerca dell’RNA del virus SARS-CoV-2 è risultata negativa nei campioni di latte di 13 donne, mentre è risultata positiva in un caso. Tutti i neonati delle 14 donne positive sono stati monitorati nel primo mese di vita e tutti hanno presentato un decorso clinico completamente negativo, anche quello che aveva ricevuto il latte positivo per SARS-CoV-2.
Questo studio dimostra la tesi che il latte materno non rappresenta un veicolo di infezione per SARS-CoV-2, e che quindi le madri positive per SARS-CoV-2 non espongono i loro neonati al rischio di infezione con l’allattamento al seno.
BertinoE., Moro G.E., De Renzi G., Viberti G., Cavallo R., Coscia A., Rubino C., Tonetto P., Sottemano S., Campagnoli M.F., Soldi A., Mostert M., Cresi F., Lembo D. and Collaborative Research Group on Sars-CoV-2 in Human Milk. Frontiers in Pediatrics, October 2020; https://doi:103389/fped.2020.597699