MISSIONE
Per migliorare la qualità di vita dei neonati a rischio, la professoressa Iolanda Minoli ha elaborato un progetto per la realizzazione di un “Istituto Europeo di Medicina Perinatale (IEMP)”. L’Istituto è ideato per svolgere attività di ricerca, diagnosi e cura nel settore della medicina perinatale.
La ricerca scientifica riguarda la prevenzione, la diagnosi e la cura dei neonati a rischio, particolarmente dei prematuri, e verte su terapie innovative, con speciale riguardo alla prevenzione dei danni provocati dall’anossia cerebrale e dall’emorragia endocranica: encefalopatia ipossico-ischemica al momento del parto.
Un altro settore di ricerca è rappresentato dalla “Bioingegneria del latte umano” per la fortificazione del latte di donna nell’alimentazione dei neonati, particolarmente se prematuri.
Grande attenzione verrà dedicata alla formazione del personale medico e paramedico.
La realizzazione di un Istituto Europeo di Medicina Perinatale ha lo scopo di migliorare la qualità della vita del neonato a rischio e, di conseguenza, quella dell’adulto e dell’anziano.
Per raggiungere questo scopo è necessario avere personale medico ed infermieristico altamente specializzato e attrezzature all’avanguardia. Di conseguenza l’impegno economico è molto alto. Bisogna però considerare che tra gli investimenti in campo sanitario, quello sui neonati a rischio ha il miglior rapporto costi-benefici (superiore ai trapianti d’organo, alle malattie cardiovascolari, ai tumori), perché il beneficio si estende su tutto l'arco della vita e non su un numero limitato di anni.
Inoltre, tutto ciò si traduce economicamente in un ingente risparmio per la sanità pubblica.
Per sostenere questo progetto è sorta la
FONDAZIONE IOLANDA MINOLI PER L’ISTITUTO EUROPEO DI MEDICINA PERINATALE – ONLUS
Lo scopo della nostra Fondazione è quindi quello di realizzare un Istituto per la ricerca e la prevenzione delle malattie che hanno le loro radici nel periodo perinatale.
Attualmente il numero dei neonati a rischio, particolarmente quello dei prematuri, è in continua crescita, rappresentando un problema sanitario importante in tutto il mondo.
Le ragioni di tale incremento sono:
- miglioramento delle tecniche assistenziali in gravidanza con conseguente diminuzione del numero degli aborti ed aumento delle nascite premature
- diffusione delle tecniche di fecondazione artificiale che ha portato a parti plurimi pretermine
- aumento delle gravidanze sempre più problematiche nelle donne provenienti da Paesi in via di sviluppo (la percentuale delle quali raggiunge in certe Maternità il 25-30%)
- aumento di donne fumatrici. E’ dannoso non solo il fumo in gravidanza, ma anche quello prima del concepimento perché danneggia il letto vascolare della futura madre: in entrambi i casi si ha un’alta percentuale di neonati a rischio, perché “piccoli per età gestazionale”. Inoltre, il fumo è una delle più importanti concause della morte improvvisa del bambino nel primo anno di vita
- abuso di superalcolici, uso di droghe, di diete errate e alimentazione stile “fast food” sia prima che durante la gravidanza
- abuso di farmaci, particolarmente sedativi
- estensione dei limiti di età delle gravide; il rischio è più elevato nelle gravide di età inferiore a 18 anni ed in quelle di età superiore a 45 anni
- maggior impegno lavorativo delle donne
- aumento della percentuale delle nascite per parto cesareo, talvolta non necessario.
La prevenzione dei danni che possono presentarsi nel periodo perinatale deve venir eseguita, in primo luogo, mediante corsi e conferenze per spiegare alle donne che desiderano avere un bambino, il tipo di vita che devono condurre già dall’adolescenza.
Dal momento nel quale le donne rimangono in attesa, è bene che vengano seguite dal fisiopatologo della gravidanza e al momento del parto dalla Dula, figura di supporto che accompagnerà sempre la madre dall’ingresso nella Maternità fino alla nascita del figlio.
Verranno organizzati i corsi per neonatologi e nurses che lavorano insieme in terapia intensiva allo scopo di formare il personale specializzato nell’assistenza dei neonati a rischio.
Il gruppo costituito dal fisiopatologo della gravidanza, dal neonatologo intensivista, dalla nurse specializzata in terapia intensiva, dall’ostetrica e dall’ecografista, può offrire consultazioni prenatali e può spostarsi per assistere alla nascita un neonato che si presenti a rischio in un ospedale o clinica ove non esista un’assistenza intensiva. Bisogna ricordare che se in un ospedale o in una clinica non si assiste frequentemente un neonato a rischio viene persa la manualità da parte del personale.
In questo modo si ridurrebbero alcune situazioni che possono portare a una cattiva assistenza e di conseguenza a un danno perinatale.